La lettera di Padre Felice Sciannameo per gli auguri di Natale 2018

Come per ogni Natale padre Felice Sciannameo ci invia una lettera dal cuore dell'Africa, dall'Uganda, la terra dove spende i suoi giorni da anni a donare sorrisi ed aiuto concreto.
Ci informa delle ultime opere terminate: la casa “Loreto” per i sacerdoti anziani, ammalati della Diocesi e la costruzione in corso di un piccolo ospedale nella parrocchia di Kalule (S. Vincenzo Romano). Questo ospedale servirà molto alle mamme e ai bambini della comunità, recentemente una collaboratrice dell'associazione è morta di parto a 30 anni lasciando due bambini. - In Uganda - dice padre Felice - chi non può pagare non è curato, con questo ospedale si servono i poveri. - Poi ci esorta a far felici gli altri, perché alla fine della vita saremo soli con il bene fatto. - Mi auguro di morire donando amore, gioia - dice padre Felice reduce da un momento difficile per la sua salute. Con questo meraviglioso indirizzo di vita auguriamo un 2019 ricco di amore per gli altri a tutti coloro che sostengono e aiutano Famiglia d'Africa!
Di seguito trovate il testo integrale:
"Carissimi, ogni bene nell’amore di Dio. Con gioia vi auguriamo Buon Natale e Buon
Anno assieme ai figli amati dell’Africa. Ringraziando Dio e l’amato Gesù sto meglio in
salute. La malattia mi ha reso consapevole che il bene va attuato subito, il domani
potrebbe non giungere, come dice Gesù nel Vangelo. Essa mi ha reso più sensibile
verso chi soffre ed è meno fortunato. Perciò accogliendo la richiesta del Vescovo di
Lugazi è stata termina la casa “Loreto” per i sacerdoti anziani, ammalati della
Diocesi (4). Sono persone che si sono spese per Dio e per gli altri. Ringrazio di cuore i
fedeli della Diocesi di Lugazi per il loro contributo di carità e il loro amore. Ho perso
una mamma, collaboratrice, di parto: 30 anni, due bambini. Per questo, oltre alle
richieste delle autorità, sto portando avanti la costruzione di un piccolo Ospedale (60
letti) nella Parrocchia di Kalule (S. Vincenzo Romano), gestito dalle Suore Indiane (1,
2, 3). Se Dio vuole sarà terminato nell’anno: servirà soprattutto per le mamme e i
bambini. In Uganda chi non può pagare non è curato, con esso si servono i poveri.
Fratelli e sorelle mie il tempo che Dio ci dona deve essere speso per far felice gli altri,
cominciano dal nostro prossimo più vicino. Ma la carità vera non ha confini. Alla fine
della vita saremo soli con il bene fatto: l’unico bene che ci accompagnerà è fare sì
che Gesù ci sorrida e ci accolga. “Mi auguro di morire donando amore, gioia”. Con
questo motto e programma di vita vi auguro Buon Natale e Buon Anno 2019 di tutto
cuore con i miei figli più piccoli. Vostro in Gesù.
Felice Sciannameo"